È una malattia neurodegenerativa progressiva che colpisce i motoneuroni spinali e corticali, portando a debolezza ed atrofia muscolare. I meccanismi fisiopatologici che sono alla base di questa malattia devastante devono ancora essere completamente chiariti ma, come in altri disturbi neurodegenerativi, sono coinvolti i sistemi di produzione di energia e la disfunzione mitocondriale. Il trattamento con dieta chetogenica è stato associato a miglioramenti sia istologici che funzionali in un modello di topo con SLA indotta da mutazioni genetiche: questi effetti sono probabilmente secondari all’abilità dei corpi chetonici di promuovere la sintesi di ATP e di bypassare l’inibizione del complesso I della catena respiratoria mitocondriale.
È interessante notare che ci sono alcuni dati epidemiologici che dimostrano come l’iperlipidemia sia un fattore prognostico significativo per la sopravvivenza in pazienti con SLA. Uno studio del 2014 ha però dimostrato che i pazienti che avevano ricevuto una nutrizione enterale ad alto contenuto calorico e glucidico avevano un numero minore di complicanze e decessi rispetto a quelli del gruppo che aveva ricevuto nutrizione enterale ad alto contenuto di grassi ed ipercalorica. Questi risultati, apparentemente contraddittori, descrivono uno scenario complesso nella SLA. Sono pertanto necessari ulteriori trials randomizzati e controllati per indagare il ruolo dell’alimentazione, ed in particolar modo della dieta chetogenica applicata alla terapia della SLA.