L’avanzamento nella ricerca ha portato oggi ad ipotizzare e talvolta a verificare il beneficio della chetosi in diversi campi clinici. Se fino a 10 anni fa, l’utilizzo della dieta era limitato ai difetti metabolici quali GLUT1-D e PDH-D e ai casi severi di epilessia farmaco resistente, oggi abbiamo forti prove di evidenza rispetto ai benefici sulla salute anche di pazienti con altre patologie. Un importante studio modenese guidato dal Dott.Riccardo Magistroni, ha verificato la tollerabilità della dieta chetogenica atkins modificata (MAD) nei pazienti affetti da Rene Policistico Autosomico Dominante, verificando quanto già provato in modelli animali con il medesimo difetto renale. La dieta è stata infatti capace di ridurre la formazione delle cisti in volume e poi in numero negli animali nutriti con dieta chetogenica, rallentando cosi la progressione della malattia verso l’insufficienza renale. Negli usa la dieta viene proposta su larga scala nel trattamento del Diabete tipo II. Importanti prove di funzionamento dimostrano l’efficacia della dieta nel controllo delle gravi emicranie. Nuovi ed incoraggianti articoli descrivono invece il potenziale effetto della dieta in determinate discipline sportive, tra cui quelle legate al controllo del peso e di resistenza.

Condizioni cliniche per le quali si ipotizza possa esserci evidenza per l’utilizzo della KD (Barañano and Hartman, 2008; Kossoff et al., 2008; Kossoff et al., 2009; Kossoff et al., 2011; Rho and Stafstrom, 2012).