L’emicrania è un disturbo neurologico molto comune; colpisce il 10-15% della popolazione mondiale. È caratterizzata da ricorrenti attacchi di mal di testa intenso ed influisce ampiamente sulla qualità della vita. Nei soggetti che soffrono di emicrania è presente un’alterazione dell’eccitabilità cerebrale associata ad un’anomala secrezione di varie proteine pro infiammatorie. Esistono alcune condizioni che predispongono ad avere un attacco di emicrania: esse vengono definite inneschi e comprendono lo stress e il digiuno. È stato infatti dimostrato che l’abitudine di fare spuntini notturni riduce del 40% la probabilità di avere attacchi di mal di testa. Uno studio del 2015 condotto da Di Lorenzo ha suddiviso 96 donne emicraniche ed in condizione di sovrappeso in due gruppi. Il primo gruppo ha seguito una dieta chetogenica ipocalorica per un mese, ed in seguito una dieta ipocalorica standard; il secondo invece ha seguito esclusivamente una dieta ipocalorica standard per tutta la durata dello studio. Oltre alla perdita dell’eccesso di peso, entrambi i gruppi hanno riscontrato una riduzione della frequenza degli attacchi, che è stata più significativa nel gruppo che aveva seguito un periodo di dieta chetogenica. Infine, una revisione sistematica del 2017 ha valutato i dati di diversi studi clinici sull’applicazione della dieta chetogenica in pazienti con emicrania, evidenziando come la dieta possa essere una profilassi efficace sia per l’emicrania episodica che per quella cronica. Sebbene il meccanismo che ne media gli effetti non sia del tutto chiaro, la dieta chetogenica contribuirebbe a ripristinare l’eccitabilità ed il metabolismo delle cellule nervose, oltre che a contrastare la neuroinfiammazione tipica dell’emicrania. Sono necessari ulteriori studi randomizzati e controllati per confermare la sua utilità nell’emicrania, al fine di studiarne la durata ottimale, la fattibilità in soggetti normopeso e l’associazione alla profilassi dell’emicrania convenzionale.

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